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I ricci: gli animali amici del nostro giardino

Piccoli, discreti e silenziosi i ricci sono utili abitanti del vostro giardino. Ottimi alleati per mantenere l’equilibrio dell’ecosistema, sono insettivori amici della salute dell’ambiente, da proteggere e tutelare.

Il piccolo grande alleato del giardiniere

È proprio il caso di dirlo: Chi trova un riccio in giardino, trova un tesoro!
Simpatici, intelligenti e carini, i ricci non sono soltanto un piacevole spettacolo per chi ama la natura, ma con la loro presenza contribuiscono al benessere del giardino e del suo ecosistema. In questo articolo ti spieghiamo come e perché accogliere questo piccolo alleato nel tuo spazio verde.

Una presenza silenziosa dai notevoli benefici

Da abitatori di boschi e prati, i ricci si sono dovuti adattare a vivere nei sempre più diffusi ambienti urbani, trovando rifugio e nutrimento nei nostri giardini. Nel corso di una caccia notturna possono arrivare a coprire anche 3 km. Silenziosi e discreti, amano vivere tra la vegetazione e cacciare nelle ore notturne, rendendosi estremamente utili nella gestione sostenibile degli spazi verdi.


I ricci sono insettivori e dunque ottimi alleati per mantenere l'equilibrio dell'ecosistema giardino. Golosi di afidi, larve, scarafaggi, lombrichi e lumache, i ricci ti aiutano ad eliminare gli animaletti che possono danneggiare le piante dei nostri orti e giardini.

I ricci sono importanti per la conservazione della biodiversità. Essi forniscono cibo per altri animali, ma soprattutto sono importanti dispersori di semi. Mangiando frutti e bacche, ne digeriscono i semi, espellendoli poi in luoghi diversi e contribuendo così alla diffusione di nuove piante. Un’azione fondamentale per tutte le specie vegetali che necessitano di animali per la loro propagazione.

I ricci svolgono dunque un ruolo importante nella catena alimentare e nella salute dell'ambiente in generale. La loro presenza aiuta a regolare e tenere sotto controllo i delicati equilibri dei nostri giardini, in modo del tutto naturale e sostenibile!

Qualche curiosità sui nostri piccoli amici

Piccolo e leggero, il riccio ha una lunghezza di circa 25-27 cm e supera raramente il chilo di peso. Diffuso in gran parte dell’Europa, conserva alcune caratteristiche dei primi mammiferi comparsi sulla Terra. I suoi tipici aculei, fino a 8.000, sono in realtà dei peli modificati, vuoti all’interno, con uno strato di cheratina indurita. Una strategia difensiva formidabile specie quando l’animale si appallottola su se stesso, creando una vera e propria palla di aculei in grado di proteggere anche le parti più vulnerabili, come il ventre.


Con l’arrivo dei mesi freddi, il riccio va in letargo per supplire alla scarsità di cibo. Dopo aver scelto una tana sotto mucchi di rami secchi o fogliame, attiva una modalità di risparmio energetico che ne riduce incredibilmente l’attività corporea e il metabolismo. Durante il letargo il suo cuore batte solo 8–20 volte al minuto e la temperatura corporea scende da circa 37 ºC a soli 5 ºC. In questa fase perde circa il 15% del suo peso corporeo autunnale. Per questo alla fine dell’estate il riccio deve mangiare molto, con cibo molto nutriente, per raggiungere un buon «peso di partenza».

Cosa fare se si trova un riccio in giardino?

Normalmente i ricci non hanno bisogno delle cure dell’uomo. Eppure ci sono alcune cose che i giardinieri possono fare per aiutare i ricci e incoraggiare la loro presenza nel giardino. 


I ricci hanno bisogno di nascondigli per ripararsi dal freddo e dal caldo, rifugi presenti nei loro habitat naturali, ma difficili da trovare nei giardini delle nostre case. Per questo è utile individuare una zona tranquilla dove ricavare un piccolo nascondiglio, per esempio sfruttando un cumulo di legna o una pila di pietre.

Durante i lavori di manutenzione del giardino, poi, è bene prestare attenzione alla presenza dei ricci, per esempio mentre si taglia l’erba o si potano le siepi, oppure prima di eliminare erba secca o sterpaglie. Molti ricci vengono feriti dai decespugliatori o rischiano di finire bruciati sotto cumuli di ramaglie. Anche vasche e piscine non coperte rappresentano un pericolo, i ricci nuotano per brevi tratti e sono attratti dall’acqua ma se i bordi sono troppo alti rischiano l’annegamento.


Se è consigliato creare vicino al loro rifugio una piccola riserva d'acqua, è invece raccomandabile non dare del cibo ai ricci, se non nei casi di esemplari feriti o in evidente difficoltà, per i quali è comunque sempre meglio rivolgersi a centri e figure specializzate. 


È utile ricordare infine che in molti paesi le leggi proteggono il riccio, vietandone la caccia e l’utilizzo come animali domestici o in cattività. Il riccio insomma non può essere “detenuto”, ma solo “ospitato”.


Un amico a rischio estinzione

Purtroppo, proprio a causa dell’attività umana, oggi i ricci sono considerati a rischio estinzione. In cima alla lista, i soliti sospetti come l’inquinamento ambientale e la distruzione del loro habitat naturale, frammentato nelle aree urbane, l’uso di sostanze chimiche, l’agricoltura intensiva e l’introduzione di specie non autoctone. 


Discreti e simpatici, i ricci rappresentano una grande risorsa per i giardinieri e per l'ambiente in generale. Dal controllo dei parassiti alla conservazione della biodiversità, svolgono un ruolo essenziale nell’ecosistema dei nostri giardini. È dunque importante fare tutto il possibile per proteggere questi preziosi animali e preservare la loro presenza.


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